DIRETTORE RINALDO ALESSANDRINI

CONTROTENORI ARYEN NUSSBAUM COHEN

RAFFAELE PE

CARLO VISTOLI

Un concerto fuori dal comune quello del 20 ottobre 2023 al teatro dell’opera di Roma che ha visto in scena i tre protagonisti del Giulio Cesare di Haendel, quasi riedizione e ricordo del celebre concerto dei tre tenori tenutosi a Caracalla nel luglio 1990.

Il repertorio in massima parte barocco ha alternato le voci con brani musicali a una ma anche a due e tre voci, tratti da opere di Haendel, Vivaldi, Porpora, Vinci, Riccardo Broschi, ma anche di Gluck (Che farò senza Euridice dall’Orfeo) e Rossini (Di Tanti palpiti dal Tancredi). Le coinvolgenti e brillanti arie hanno messo in risalto le caratteristiche vocali di ciascun interprete creando profonda armonia nella differenza.

Un concerto particolarissimo e nuovo per la sua rarità in Italia che contribuisce alla conoscenza di quello che sia stato il repertorio delle voci settecentesche dei castrati. Un registro che, come ha sottolineato Aryeh Nussbaum Cohen nel libretto di sala, ha favorito con i pochi mezzi musicali dell’epoca una grande libertà interpretativa, mentre Raffaele Pe ne ha evidenziato la meraviglia e l’alterità e Carlo Vistoli il contributo della tecnica ad un cambio di prospettiva.Le tre vocalità presentano differenze interpretative e di registro : Raffaele Pe si distingue nelle arie virtuosistiche e di agilità , quali L’aria dal Rinaldo di Haendel Or la tromba , che ricorda le possibilità vocali e tecniche del repertorio dei castrati, Aryen Nussbaum Cohen ha una tessitura vocale atta ad esprimere arie elegiache e di grande delicatezza espressiva, Carlo Vistoli é avvolgente e nell’aria rossiniana tratta dal Tancredi (Di tanti palpiti) ottiene un consenso entusiasta del pubblico che applaude a lungo. Dirige l’orchestra del teatro dell’opera di Roma il maestro Rinaldo Alessandrini, direttore del Concerto italiano e delle migliori orchestre con strumenti d’epoca. Un concerto straordinario nella sua unicità che ci auguriamo possa ripetersi nel tempo e restituire a Roma centro musicale fra seicento e settecento i trionfi di un tempo lontano. Questo concerto ne è stato una prova

Giuseppina Giacomazzi (la recensione si riferisce al 13 ottobre)